La Storia


Come nasce? Il centro nasce come studio inizialmente di psicoterapia, dove Lenzoni Simone, il fondatore, lavora  terapeuticamente in individuale,con le coppie e i gruppi.
Il modello di orientamento usato dal dott. Lenzoni è la Psicoterapia della Gestalt.


Contatti:  cell. 338.2504974      email:   lenzonisimone@gmail.com


Cos'è la Psicoterapia della Gestalt










Nel panorama degli attuali orientamenti in psicoterapia, l’approccio della Gestalt Therapy rappresenta un indirizzo che si è consolidato progressivamente negli ultimi decenni sino a divenire uno dei modelli di intervento statisticamente più diffusi sul territorio nazionale. La concezione gestaltica dello sviluppo e del benessere psicofisico individuale, infatti, fonda la “diagnosi” sulle possibilità intrapsichiche e relazionali perdute dalla persona che ha cristallizzato il suo agire in comportamenti ripetitivi, inadeguati al contesto attuale, e quindi al benessere personale, e fonda l’intervento psicologico sul sostegno alle cosiddette “parti sane”, alle risorse che, se pur in quantità limitata, ogni individuo possiede in sé e può recuperare dall’ambiente.
In questa concezione, quindi, la psicoterapia diviene uno degli strumenti, in alcuni casi l’unico possibile, per riattivare e ampliare il processo di evoluzione personale.

La Gestalt è un metodo formativo aggiornato per rispondere alle problematiche del nuovo millennio.
Si fonda sulla radice umanistica, esistenziale e fenomenologica della Gestalt Therapy e si caratterizza per la continua messa in opera di nuove idee e soluzioni, per la produzione di pubblicazioni e strumenti pratici, per l’organizzazione di iniziative che mantengono costante il rapporto con le persone e i professionisti che praticano questo metodo.
La Gestalt focalizza l’attenzione su come l’individuo vive il suo rapporto con il mondo e con gli altri. Non lavora sulle realtà nascoste della persona o sui semplici comportamenti, ma sulla possibilità di migliorare la vita quotidiana, favorendo la riflessione e la capacità di decisione e di scelta.
Di fronte al modello imperante in cui tutto sembra possibile, è necessario riportare al centro dell’azione sociale la cura di sé, dell’altro e della relazione. E’ necessario affermare valori quali la forza d’animo, la capacità d’azione, la cultura, la speranza, il senso di connessione e l’apertura alla creatività per arrivare a nuove soluzioni e significazioni.


Il modello della Gestalt come un modello sulla e per la relazione = Crescita personale

La relazione costituisce la base fondamentale della convivenza, non solo sociale, comunitaria o familiare, ma anche e soprattutto personale.
Consideriamo infatti la persona come uno stile di convivenza tra le differenti parti (che Freud chiamava istanze) che la generano ed abitano.
Quando usiamo l’espressione "
rapporto-con-se-stessi" o “fare i conti con se stessi” facciamo riferimento ad una attività dialogica che ciascuna persona intrattiene per tutta la vita con differenti parti di sé,internamente,ma che espressamente o “fuori da se” si rivede poco o quasi mai!!!
Quand’è che infatti le cose si complicano e nascon i disturbi seri??
Quando queste voci interne prendon il sopravvento una su l’altra senza che nessuno gli risponda!
Normalmente viviamo abituandoci a riconoscere come valide solo alcune parti o necessità, tralasciando o giudicando dannose le altre.
Ciò che ne consegue è un’esperienza di disagio, che ricade sulla qualità delle relazioni che costruiamo intorno a noi e di cui nutriamo la nostra vita, sia sul piano dell’incontro sociale e lavorativo che su quello amoroso.
Quando la persona si sclerotizza intorno al riconoscimento di alcune istanze negandone altre, la vita ne risulta costretta in attività limitate e ogni gesto della persona è appesantito dalla necessità di mantenere lontane le parti rifiutate.
Spesso questo è accompagnato da un senso di noia esistenziale, di incompiutezza personale, che vengono rifiutati, a loro volta, in favore di una routine che garantisce il piccolo spazio esistenziale a disposizione: l’abitudine e i suoi vantaggi e la sicurezza.
Così nella persona sorge il conflitto (e i susseguenti sintomi).
Il mondo interno delle persone è regolato fondamentalmente dalla capacità di sperimentare emozioni differenti e di questo anche la qualità del pensiero ne è profondamente influenzata, così come la possibilità di relazionarsi agli altri e di lavorare con gli altri.
Stabilire una relazione con una persona implica il conoscere-sperimentare aspetti differenti dell’altro.
Per conoscerli abbiamo bisogno di "
ri-conoscerli", quindi accettarli internamente altrimenti non è possibile alcun tipo di rapporto con nessun aspetto dell’altro.
Se, per esempio, una persona, per ragioni dovute all’educazione ricevuta, ha sviluppato un pregiudizio nei confronti dell’aggressività o del dolore ogni volta che incontra qualcuno tratteggiato da aggressività e dolore ne rifugge, con la conseguenza duplice di non potersi far carico della propria istanza aggressiva e sfuggire gli aggressivi.
Per conoscere qualcosa che sta fuori di noi dobbiamo sopportarne il riflesso dentro di noi e se non possiamo sperimentare la nostra aggressività o dolore o gioia non possiamo sopportare neppure quella degli altri perché non possediamo un luogo interno dove sperimentarla.
Dal punto di vista sociale accade che le relazioni anziché essere improntate alla reciprocità diventano dei modi di allearsi contro qualche aspetto della vita.
Allora le relazioni sociali diventano luoghi atti a "
ripetere" anziché "promuovere".




GESTALT E CRESCITA PERSONALE
Fondamentali tre processi:
  1. Il contatto emotivo costituisce un potente attivatore di conoscenza del proprio mondo interno e delle emozioni che ne costituiscono la tessitura;
  2. L’espressione delle proprie istanze emozionali realizza il prendere coscienza delle intenzioni contenute nel processo emotivo, quindi il riconoscere i profili del progetto in esse contenuto;
  3. La creatività rappresenta il processo attraverso cui il progetto si trasforma in azione, creando forme fino ad allora inesistenti nella propria vita.

Essi costituiscono il perno di un agire in favore del cambiamento personale che rompe con la tradizione psicologica dell’interpretare, in favore di una pratica che pone al centro del proprio intervento l’interrogazione degli eventi interni anziché preparare una risposta e che si puo' riassumere in quattro step terapeutici:

-Cosa sento (emozione o sensazioni di paura,rabbia,vergogna,dolore,disgusto,tristezza,etc.)
-Cosa voglio (voglio cambiare qualcosa di quel che ho fatto,si o no? )
-Cosa faccio (il “come”,immaginando a partire da quel che voglio ottenere un cambiamento pratico,vivido)
-Come ci sto (mi soddisfa? Se si,c’e’ poi il senso di responsabilità di sé,che è l’ultima fase del processo).


In gestalt non si tende a cercare un significato da applicare agli eventi interni della persona, ma si chiede alla persona "che effetto ti fa…", "in che senso…", "che forma ha…", "che spazio vuole nella tua vita…"... ciò che vai scoprendo.
Si aiuta la persona a mettersi in contatto con il progetto di vita impresso nelle sensazioni ed emozioni attraverso un linguaggio evocativo anziché interpretativo.
La pratica dell'attenzione e dell'ascolto interno sostituiscono di conseguenza quella classica dell'interpretazione e dell'introspezione, che hanno l’obiettivo di cercare tra le cose conosciute un significato che possa andare bene per la nuova istanza percepita in se stessi; rimovendo in questo modo, la possibilità stessa della novità.
In gestalt è l’istanza interna medesima che parla alla persona e rivela il suo intento, la sua forza, la sua sensibilità, il suo scopo.
Si attiva un dialogo tra la persona e la istanza e ciò consente alla persona di integrare parti nuove nella propria esistenza ampliando la scelta di orizzonti possibili.


La chiave di svolta sta nel portare la persona a soddisfare i propri bisogni e desideri per un proprio senso di identità, libero, consapevole e indipendente per vivere a pieno ogni relazione di vita.